Sigismondo Castromediano

 

Sigismondo Castromediano nacque il 20 gennaio 1811  a Cavallino, rione di Lecce, in Puglia e morì a Cavallino il 20 agosto 1895, alla età di circa 84 anni. E' stato un letterato pugliese, di tipo liberale, che si è impegnato anche politicamente, subendo le conseguenza delle sue lotte politiche con la prigionia. Durante i moti del 1848, Ferdinando secondo, Re di Napoli e delle due Sicilie, fu il primo re a concedere la costituzione il 29 gennaio del 1848. Tuttavia vi erano delle lotte internazionali per la conquista della Sicilia, che allora aveva le miniere di zolfo, elemento fondamentale per la produzione della polvere da sparo e quindi per le armi da fornire alla difesa degli stati sia d'Inghilterra, sia della Francia, sia della Spagna, ed ovviamente anche dei vari stati che allora componevano l'Italia. Nello stesso anno del 1848, Ferdinando secondo perse la proprietà della Sicilia il 27 marzo del 1848. Il 7 aprile del 1848 Ferdinando secondo dichiarò la guerra contro l'Austria, in alleanza con lo Stato Pontificio, la Toscana, il Piemonte.

Il 18 aprile del 1848 si tennero le elezioni per il parlamento di Napoli; la Camera dei deputati si doveva riunire per la prima volta il 15 maggio del 1848; il problema era l'esistenza delle due camere; allora non esisteva il Senato, ma come in Inghilterra, vi era una camera superiore a quella dei deputati, alla quale accedevano solo i più ricchi del regno, cioè coloro che avevano almeno una proprietà minima  di 240 ducati, la moneta di allora, per essere eletti; i membri della camera dei Pari erano 50. I deputati eletti della Camera erano in buona parte liberali e contrari alla camera dei Pari; ma il re voleva dare maggiore peso alla camera dei pari; i deputati allora fecero le barricate il 15 maggio del 1848, cioè difesero con le armi il Parlamento della camera, mentre il re mandò le truppe a difesa dei punti importanti di Napoli. Fu ordinato il bombardamento con i cannoni delle barricate, che furono tutte distrutte lo stesso giorno del 15 maggio, con diverse migliaia di morti. La Camera dei deputati fu sciolta il 17 maggio del 1848; si fissarono le nuove elezioni per il 15 giugno del 1848. Erano eleggibili i ricchi con almeno 120 ducati; poteva votare solo chi possedeva almeno 12 ducati. Il 1° luglio del 1848 iniziarono i lavori del nuovo Parlamento; intanto Ferdinando secondo si era ritirato dalla guerra contro l'Austria, proprio in coincidenza dei moti del 15 maggio del 1848. Venuto meno l'appoggio delle truppe napoletane, anche la Toscana e il regno pontificio, si ritirano dalla guerra contro l'Austria, lasciando da solo il Piemonte. Intanto la Sicilia aveva proclamato l'abolizione della Camera dei Pari, il 10 luglio del 1848. A settembre 1848 il re Ferdinando bombardò per 5 giorni con i cannoni la città di Messina che fu riconquistata al regno delle due Sicilie. Allora non esisteva la televisione; i fatti del 15 maggio non erano ancora noti a Lecce, se non tramite i corrieri postali, dopo circa 3 giorni. Per cui il 15 maggio a Lecce non si era certi di quanto avveniva a Napoli. Di conseguenza Sigismondo Castromediano, insieme agli altri capi del Salento riteneva ancora valida la costituzione concessa dal Re Ferdinando secondo, mentre di fatto essa era stata cambiata. Qui vi fu un errore strategico da parte del Castromediano, che non si rese conto del cambiamento degli eventi bellici che avvenivano in quei giorni. Quando Ferdinando secondo mandò le sue truppe a sedare tutte le rivolte avvenute nel regno il 15 maggio del 1848 e nei giorni seguenti, egli non accettò la resa e la sottomissione al re, che li veniva proposta dal Generale Marcantonio Colonna, mandato dal Re, e arrivato a Lecce il 13 settembre del 1848 a sedare le varie rivolte; Sigismondo si diede dapprima alla latitanza, cercò di espatriare in Albania, ma fu tradito all'ultimo momento da due persone che lo stavano aiutando ad espatriare; fu quindi arrestato il 29 ottobre del 1848 e condannato a 30 anni di carcere duro; dapprima stette nelle carceri di Lecce, poi fu portato nelle carceri di Napoli; poi gli Stati Uniti d'America lo vollero nelle galere americane nel 1859; fortuna volle che si trovò insieme ai 68 patrioti, tra cui Luigi Settembrini, condannati alla deportazione in America. La nave americana che lo trasportava, fu dirottata dapprima in Irlanda e poi a Londra, in Inghilterra. Grazie all'aiuto delle relazioni diplomatiche tra piemontesi e inglesi, il Castromediano arrivò a Torino il 18 aprile del 1859. Alle elezioni del primo parlamento italiano del 1861 Sigismondo Castromediano fu eletto deputato nel Collegio di Campi Salentina, in provincia di Lecce. Rimase nel Parlamento fino al 1865, non essendo stato più rieletto.

 

Attività letteraria

Una opera di successo furono le sue Memorie del duca Sigismondo Castromediano. Questa opera contiene le memorie della sua prigionia; tuttavia egli non trovò editori in grado di pubblicare le sue memorie; esse furono pubblicate dopo la sua morte nel 1895 dalla Regia Tipografia salentina di Lecce, gestita dai fratelli Spacciante. In queste memorie ricorda gli avvenimenti avvenuti e vissuti da lui negli 11 anni di carcere dal 1848 al 1859; non ebbero il successo delle Le Mie Prigioni di Silvio Pellico, pubblicate nel 1832.

 

 

 

2020

prof. Pietro De Paolis

 

 

 

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