Luigi Settembrini

 

Luigi Settembrini nacque il 17 aprile 1813 a Napoli e morì a Napoli il 4 novembre 1876, alla età di circa 64 anni. Il padre e la madre di Settembrini erano entrambi avvocati; gli avvocati, negli anni del 1800 erano dei potenti, molto potenti, in quanto diventavano magistrati, e quindi con potere di vita e di morte su tutti; potere esercitato contro i politici e anche contro i re italiani, che erano tutti re stranieri, cioè semplici delegati diplomatici di Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Stati Uniti d'America.

La famiglia di Settembrini, proveniva dalla Basilicata, precisamente da Matera. I ricchi di allora, sia siciliani, sia calabresi, sia pugliesi, sia lucani, mandavano i loro figli a Napoli a studiare giurisprudenza. Questi giovani studenti, finivano spesso i soldi mandati loro dai genitori, e non esistevano ancora le carte di credito. Questi giovani volenterosi studiavano intensamente anche di notte, non al lume di candela delle loro case, dove erano ospiti di parenti, spesso finiti in carcere, per la loro attività politica. Essi studiavano leggendo antichi testi di diritto canonico, il diritto della chiesa cattolica, al fioco lume esterno delle trattorie di allora e delle locande, sulle strade strette di Napoli; e quando passava una carrozza veloce, rischiavano di essere fatti fuori in un istante. Suo padre, Raffaele Settembrini, morì nel settembre  1830, quando Luigi aveva solo 17 anni. Luigi si iscrisse poi alla Università di Napoli, frequentando gli studi umanistici, in quanto il diritto non gli piaceva affatto.

Nel 1835 vinse il concorso alla cattedra di eloquenza, presso il liceo di Catanzaro.

Settembrini fu un politico italiano e si adoperò con i suoi mezzi al fine di raggiungere una indipendenza politica italiana, sino ad ora non ancora raggiunta. A Catanzaro fu arrestato nel 1837 proprio per questa sua attività politica; vi rimase in carcere per tre anni. Fu nuovamente arrestato nel 1849 e condannato a morte; tuttavia, la sua pena fu commutata in ergastolo, cioè carcere a vita. Nel 1859 fu condannato alla deportazione negli Stati Uniti d'America. La nave che trasportava circa 68 politici italiani da rinchiudere nelle carceri americane, fu dirottata in Inghilterra; Settembrini si rifugiò a Londra, dove rimase grazie agli aiuti di Camillo Benso, Conte di Cavour, fino al 1860, un anno prima della Unificazione italiana del 1861. Insegnò nel 1860 alla Università di Bologna e poi divenne Rettore della Università di Napoli nel 1861. Venne nominato Senatore nel 1873.

 

Attività letteraria

Una opera di successo furono le sue Lezioni di letteratura italiana. L'opera è composta da tre volumi e fu pubblicata negli anni dal 1866 al 1872, dall'editore Antonio Morano di Napoli.

In queste lezioni, dettate ai suoi studenti, egli descrive la vita e le opere dei letterati italiani; in particolare nel libro terzo parla dei letterati italiani dei suoi tempi, cioè del 1700 e 1800; in particolare egli descrive dapprima i giuristi di quei tempi come Pietro Giannone, Giambattista Vico; successivamente: Arcadia, Goldoni, Parini, Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni.

Il Settembrini era appassionato dell'arte, arte intesa come azione che un intero popolo compie. L'arte di maggior successo, secondo il Settembrini, è stata la Unità di Italia. Egli scrive, nella sua letteratura:

E poi l'arte non è solamente Letteratura, Pittura, Scultura, Architettura, Musica, ma è ancora nell'azione.

E non è un'opera d'arte, non è un poema l'Unità d'Italia?

Quali eroi sono belli come i nostri?

 

Resta, tuttavia, anche in Luigi Settembrini il problema della scienza, della tecnica, della tecnologia. Il problema è annoso in Italia ed è dovuto alla Inquisizione della Chiesa cattolica, diversamente vanno le cose nella chiesa protestante. Lo scienziato e il tecnico va perseguitato e messo in carcere, come fu fatto con Galileo Galilei. Qualora dovesse esistere, nel corso dei secoli, un genio scientifico italiano di nome Leonardo da Vinci, egli dovrà emigrare in Francia, alla corte dei re di Parigi, per ottenere il suo successo come scienziato. Qualora dovesse esistere un genio delle comunicazioni elettroniche di nome Guglielmo Marconi, egli non otterrà nemmeno il diploma di maturità come operatore elettrotecnico in Italia, ma dovrà emigrare in Inghilterra, alla corte di Londra, per mettere su una sua industria elettronica e tornare trionfante in Italia, a bordo del suo panfilo di nome Elettra. Qualora dovesse esistere un industriale radiotecnico di nome Giovanni Geloso, egli dovrà rifugiarsi all'estero e vedere fallita e chiusa la sua industria italiana di successo,  che produce televisori a colori negli anni del 1960, il cui uso fu vietato in Italia per 15 anni, con il chiaro scopo politico di eliminare in tutti i modi il progresso scientifico e tecnico in Italia.

Luigi Settembrini, infatti, resta un cattolico, cioè ritiene che sia il papato ad illuminare il mondo, come avviene nella vita reale, dove la stella detta il Sole illumina il pianeta Terra.

 

 

 

2020

prof. Pietro De Paolis

 

 

 

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