Antonio Fogazzaro

       data di oggi:
Classe 5a superiore, scuola secondaria di  2° grado

Antonio Fogazzaro è stato un poeta e uno scrittore italiano.

Italiano nel senso che ha scritto in lingua italiana, è vissuto, inoltre, in Italia, per diversi anni.

E' nato in Italia, a Vicenza, Regione del Veneto, nel 1842; è morto a Vicenza nel 1911, all'età di 59 anni.

La famiglia del Fogazzaro era molto ricca; Fogazzaro studiò  a Vicenza, al Liceo Classico.

Si iscrisse nel 1858 al corso universitario di giurisprudenza all'Università di Padova, allora occupata dall'Austria. L'Università di Padova fu chiusa dagli austriaci nel 1859 a causa delle proteste studentesche.

Italia nella situazione politica nel 1861

La sua famiglia si trasferì, poi, nel 1860 a Torino, in Piemonte, dove Fogazzaro continuò a studiare alla Università di Torino, laureandosi nel 1864, con voti bassi.

Italia nella situazione politica nell'agosto del 1866

Nel luglio 1866 Fogazzaro si sposa con Margherita Valmarana a Vicenza, allora occupata dai francesi, durante la terza guerra di indipendenza. La famiglia Valmarana discendeva da Enea, antico troiano, che occupò la regione Lazio per conto degli antichi greci, dopo la distruzione di Troia; dai discendenti di Enea nacquero poi Romolo, Giulio Cesare, Ottaviano Augusto, Costantino il Grande nel 300 dopo Cristo, Carlo Magno nell'800 dopo Cristo.

Fogazzaro supera gli esami di abilitazione per avvocato nel 1868.

Il padre di Antonio Fogazzaro, Mariano Fogazzaro, era deputato del Parlamento Italiano.

Antonio Fogazzaro fu nominato Senatore dal Re Umberto 1° nel 1896.

Fogazzaro muore a Vicenza nel 1911, dopo una operazione nell'Ospedale di Vicenza, all'età di 59 anni.



Fogazzaro come scrittore e come politico

La situazione politica in cui si è trovato Fogazzaro era molto difficile; la guerra di occupazione dei francesi, per conto degli americani e degli inglesi, in Italia veniva condotta con le armi  e con la propaganda politica. Il Fogazzaro con i suoi scritti, letti con favore anche dagli occupanti americani, che allora costruivano con i cannoni l'Europa Unita, formava le menti dei giovani e degli intellettuali di allora.

Non esistevano allora i cantautori, come nel secondo dopo guerra, tipo Lucio Battisti, che vendevano dischi di plastica, detti vinili a 45 giri; non esistevano ancora gli imitatori e satiri politici, tipo Giuseppe Grillo, detto Beppe per gli amici, in grado di portare in Parlamento, nel 2018, centinaia di deputati e senatori.

Esistevano allora, diciamo nel periodo della belle époque, cioè il periodo che precedeva  la prima guerra mondiale, diciamo dal 1871 al 1914, uomini del potere politico al comando della cultura, che ovviamente riteneva come unica cultura internazionale quella che proveniva dai Balcani, attraverso la Russia e la Cina.

Per questo gli scritti di Fogazzaro furono proibiti dalla Chiesa cattolica e criticati dalla sinistra, in quanto il Fogazzaro era più legato agli americani, cioè all'occidente, piuttosto che all'Oriente, come Russia e Cina.

Il Fogazzaro era consapevole che al nemico austriaco si sarebbe ben presto sostituito l'occupatore francese e americano. Per cui cercò un compromesso politico, in quanto anche lui aveva una famiglia da mantenere e non voleva certo rischiare la morte in guerra o in prigione.

Fogazzaro scrisse molte opere; ne riportiamo una delle più note, cioè un romanzo storico dal titolo Piccolo mondo antico.

 

Piccolo mondo antico


Si tratta di un romanzo storico in quanto ambientato in Italia Settentrionale, nel periodo delle guerre di indipendenza dall'Austria, nelle regioni del Piemonte, Lombardia e veneto.

In buona parte il romanzo è del tipo autobiografico, cioè l'autore, scrive sotto forma di romanzo, con personaggi inventati, per evitare che scrivendo una sua autobiografia, possa essere arrestato e condannato a morte.

Nel romanzo si parla di un periodo storico che va dal 1850, dopo la prima guerra di indipendenza, e finisce nel 1859, prima della seconda guerra di indipendenza.

La prima guerra di indipendenza dura circa un anno e si riferisce al periodo che va dal 23 marzo del 1848, quando il re di Sardegna, Carlo Alberto di Savoia, dichiara guerra all'Austria, fino al 23 marzo del 1849, con la sconfitta dei Piemontesi a Novara, nel Piemonte.

La seconda guerra di indipendenza dura circa due mesi e si riferisce al periodo che va dal 27 aprile del 1859, con la dichiarazione di guerra da parte dell'Austria alla Francia, fino al giorno 11 luglio del 1859, con l'armistizio, cioè il trattato di pace temporanea tra francesi e austriaci a Villa Franca di Verona, nella regione del Veneto.

Il protagonista si chiama Franco Maironi, che si sposa con Luisa. Franco vive con sua nonna, in una villa che si trova sul lago di Lugano, lago che si trova tra la Regione Lombardia e la nazione della Svizzera. Luisa è la nipote di Piero, un uomo anziano e ricco, che mantiene sia la figlia di sua sorella, cioè la nipote Luisa, sia Franco, non appena che essi si sposano. Luisa, tuttavia, non ama Franco. per cui Franco sarà costretto ad emigrare in Piemonte, a Torino in cerca di un lavoro, vivendo separato di fatto in quanto Luisa resta in Lombardia. Non appena inizia la seconda guerra di indipendenza, Franco si arruola nell'esercito piemontese e poi morirà in battaglia contro gli austriaci.

La storia della famiglia Maironi prosegue nel secondo romanzo dal nome di Piccolo mondo moderno.

Piccolo mondo moderno

Questo secondo romanzo è la prosecuzione di Piccolo mondo antico. Franco Maironi aveva  un figlio di nome Piero Maironi. Piero diventa sindaco del suo paese. Piero Maironi si sposa con Elisa, ma ha anche rapporti amorosi con un'altra donna. Quando Elisa muore, Piero fugge dal suo paese e si rifugia in un convento di monaci benedettini a Subiaco, nel Lazio, provincia di Roma. La storia di Piero prosegue in un terzo romanzo dal nome il Santo.

Il Santo

Il Santo è la prosecuzione della storia di Piero Maironi, del Piccolo mondo moderno; Piero Maironi era figlio di Franco Maironi, il protagonista del Piccolo mondo antico. Piero si dedica con passione alla vita monastica, prende il nome monastico di fra Benedetto, si dedica alla diffusione della fede della Chiesa cattolica, parlando con tutti i cristiani ed aiutando con fervore tutti, tanto da essere chiamo il Santo. Tuttavia Piero non è ben visto dagli altri preti e sacerdoti; nota il Fogazzaro:

...E, voi lo sapete bene, il grande Pescatore di Galilea metteva i pesciolini nel suo vivaio, ma il grande Pescatore di Roma li frigge...

Per volere dei potenti di Roma, a Piero viene tolto l'abito benedettino, a causa del quale egli veniva chiamato il Santo di Jenne, città nel Lazio, in provincia di Roma.

Piero, poi, va a Roma, per avere un colloquio con il Papa. A Roma va in casa di amici.

Nel Capitolo 7° Fogazzaro scrive:

...La Chiesa cattolica che si proclama fonte di verità, oggi contrasta la ricerca della verità quando si esercita sui fondamenti suoi, sui libri sacri, sulle formole dei dogmi, sull’asserita infallibilità sua. Questo per noi significa ch’essa non ha più fede in sé stessa. La Chiesa cattolica che si proclama ministra della Vita, oggi incatena e soffoca tutto che dentro di lei vive giovanilmente, oggi puntella tutte le sue cadenti vecchiaie. Questo per noi significa morte; lontana, ma ineluttabile morte. La Chiesa cattolica che proclama di volere rinnovar tutto in Cristo, è ostile a noi che vogliamo contendere ai nemici di Cristo la direzione del progresso sociale. Questo per noi significa, insieme a molti altri fatti, avere Cristo sulle labbra e non nel cuore. La Chiesa cattolica oggi è tale e Dio vorrà che noi le obbediamo ancora?

Piero a Roma fa riunioni con amici e finti amici, che seguono i suoi discorsi sulla Chiesa cattolica. Fra i finti amici ci sono anche delle spie del Papa. Piero diventa popolare nei quartieri di Roma.

Piero riesce ad ottenere un primo incontro privato con il Papa. Parla con lui della religione cattolica; il pontefice sa che Piero è ritenuto un protestante.

Piero chiede al Pontefice che non vengano messi all'Indice dei libri proibiti i libri di Giovanni Selva; Giovanni Selva era uno scrittore che ospitava spesso Piero nelle sue proprietà. Al termine del primo colloquio con il Papa, il papa promette a Piero che lo chiamerà ancora per altri colloqui privati.

Tuttavia le autorità di pubblica sicurezza vogliono allontanare Piero da Roma, in modo che non possa vedere più il Papa. Un funzionario lo convoca e gli suggerisce di fuggire dall'Italia, o in Francia o in Svizzera; se dovesse restare a Roma dovrebbe essere arrestato e processato per gravi accuse in ambito civile e penale, non religioso. Piero non intende seguire il consiglio del funzionario, il quale gli ordina di lasciare Roma entro tre giorni, altrimenti lo dovrà arrestare. Piero venne ospitato in segreto a Roma da un senatore. Intanto lo stato di salute di Piero peggiorava e si temeva per la sua morte. Piero fu portato via dalla casa del senatore in un'altra villa di amici, villa Mayda, sempre a Roma, dove morì poco dopo.

Questo terzo romanzo è commovente; fu pubblicato nel novembre del 1905, ma fu subito messo all'indice dei libri proibiti nell'aprile del 1906, quando il Papa a Roma era Pio 10°. Il Fogazzaro si sottomise a voleri della Chiesa, non fece fare ristampe del libro né traduzioni in altre lingue. Tuttavia continuò a completare la storia di Piero Maironi scrivendo il quarto romanzo dal titolo Leila.

Vi sono anche in questo romanzo dei tratti autobiografici del Fogazzaro, che si identifica nel protagonista Piero Maironi. In particolare decisivo sulla sorte dello stesso Fogazzaro fu la descrizione nel romanzo dell'incontro di Piero Maironi con il pontefice di Roma, il cui nome non viene nominato, ma è da presumere che sia Pio 10°. Nella storia Pio 10° fu un oppositore del modernismo, cioè la corrente cristiana dei protestanti tedeschi e inglesi che intendeva inquinare il cattolicesimo, alla quale il Fogazzaro, con la pubblicazione del suo romanzo il Santo, diede un valido appoggio in Italia, a livello letterario. Per questo motivo e per il fatto che Fogazzaro sosteneva alcune tesi di Lutero, il libro del Santo fu considerato nocivo per il cattolicesimo e ne fu impedita la diffusione in Italia e nel mondo, considerandolo un libro proibito.

Leila

Leila fu pubblicato nel 1910. In questo romanzo, ultimo dei quattro romanzi, che richiamano i promessi Sposi di Alessandro Manzoni, protagonista è l'amore sensuale della ragazzina Leila, detta anche Lelia, una ragazzina di 16 anni che sembrava una diciottenne o una ventenne, considerata comunque una minore di età, in quanto all'epoca la maggiore età si raggiungeva al compimento dei 21 anni; Leila si innamora di un giovane medico di famiglia, allora detto medico condotto, di nome Massimo Alberti; Massimo era stato un discepolo di Piero Maironi, chiamato Benedetto e il Santo. Leila, con un artificio, fugge da casa in treno per raggiungere il suo amore. Leila raggiunge Massimo, come descritto nel capitolo 16, chiede il consenso di suo padre per il matrimonio con Massimo; i due si promettono un duraturo amore reciproco nel matrimonio. Nell'ultima parte del romanzo vengono descritti i funerali di Piero Maironi, in Lombardia, dove la bara contenente la salma di Piero Maironi fu portata da un corteo di un centinaio di seguaci del Santo per essere seppellita.

 


Scrivi la password        

Registro Elettronico


2022

prof. Pietro De Paolis

 

Esercizio di questa lezione

 

Corso di letteratura italiana

");