Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

Disegno di legge modificato dal Senato

 

VII Commissione - Resoconto di martedì 28 gennaio 2003

 

SEDE REFERENTE

Martedì 28 gennaio 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO, indi del vicepresidente Guglielmo ROSITANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.

La seduta comincia alle 9.40.

Definizione delle norme generali sull'istruzione.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato, C. 23 Stefani, C. 245 Sospiri, C. 353 Alberta De Simone, C. 354 Alberta De Simone, C. 661 Martinat, C. 735 Angela Napoli, C. 749 Angela Napoli, C. 771 Angela Napoli, C. 779 Angela Napoli, C. 967 Bianchi Clerici, C. 1014 Serena, C. 1042 Angela Napoli, C. 1043 Angela Napoli, C. 1044 Angela Napoli, C. 1191 Malgieri, C. 1481 Angela Napoli, C. 1734 Landolfi, C. 1749 Alboni, C. 1988 Parodi, C. 1989 Parodi, C. 1990
Parodi, C. 2277 Serena, C. 3174 Sasso, C. 3384 Rizzo e petizioni nn. 169, 205, 228, 293 e 490.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 gennaio 2003.

Ferdinando ADORNATO, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 1 del disegno di legge (vedi allegato).

La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti e articoli aggiuntivi ad esso riferiti.

Katia BELLILLO (Misto-Com.it) ribadisce, prioritariamente, l'assoluta contrarietà del suo gruppo al disegno di legge in titolo e sottolinea l'assoluta gravità della scelta di utilizzare lo strumento della legge delega, con la quale, tra l'altro, vengono abrogate le leggi n. 30 del 2000 e la legge n. 9 del 1999.
Sottolinea, inoltre, l'importanza di riaffermare il ruolo della scuola pubblica come comunità, che purtroppo viene completamente cancellato dal disegno di legge in titolo.
Entrando nel merito del provvedimento, giudica inaccettabile l'idea di scuola - azienda, configurata dal disegno di legge e ripropone un modello di scuola come luogo di formazione dell'uomo e del cittadino.
Richiama quindi le principali ragioni della contrarietà del suo gruppo al testo del disegno di legge delega in esame. Il primo motivo di contrarietà consiste nell'utilizzo dello strumento della delega, che rappresenta un inaccettabile esproprio della possibilità per il Parlamento di discutere in maniera adeguata su una materia così delicata. Rileva, per altro, l'assoluta inadeguatezza dei tempi previsti per la discussione, che non favoriranno neppure l'apertura di un confronto serio anche all'interno del mondo della scuola.
Il secondo motivo di assoluta contrarietà riguarda la previsione dell'anticipo delle iscrizioni alla scuola materna e alla scuola elementare: osserva che tale proposta metterà in discussione ogni teoria pedagogica.
Il terzo motivo di contrarietà consiste nella mancanza della necessaria copertura finanziaria del provvedimento: ritiene che la mancanza di risorse certe per l'attuazione della riforma - che noi definiamo «controriforma» - creerà confusione e demagogia, che danneggeranno il mondo della scuola.
Il quarto motivo di assoluta contrarietà è relativo alla previsione di ridurre l'obbligo scolastico e formativo: osserva che in tal modo verrà diminuito il diritto allo studio per tutti e che questa previsione è in aperto contrasto con il dettato costituzionale. A suo avviso, sarebbe stato invece opportuno aumentare l'obbligo scolastico almeno fino al biennio del secondo ciclo e, successivamente, fino all'età di diciotto anni.
Il quinto motivo di assoluta contrarietà riguarda la scelta precoce tra i due canali (il sistema dei licei e il sistema della formazione professionale), che configura un elemento di forte discriminazione che ripropone nella scuola il concetto, del tutto obsoleto, della selezione di classe.
In conclusione, esprime la propria contrarietà alla introduzione di una quota di programmi scolastici scelta dalle regioni, rilevando che in tal modo si intaccherà il principio di autonomia scolastica, creando discriminazioni nel mondo della scuola.

Alba SASSO (DS-U) dichiara preliminarmente che gli emendamenti presentati dal suo gruppo all'articolo 1 seguiranno una duplice impostazione: da una parte, quella di eliminare gli elementi di assoluta contrarietà contenuti in tale articolo; dall'altra parte, quella di presentare proposte di modifica in grado di «limitare il danno» che verrà prodotto nel caso in cui venissero approvate le proposte avanzate dal Governo.
Rispetto alla intenzione di blindare il testo del disegno di legge in titolo sia perl'esame in Commissione sia per il successivo esame in Assemblea, ricorda che il ministro Moratti dichiarò che avrebbe bloccato la legge n. 30 del 2000, per proporre una riforma della scuola che potesse ottenere un grande consenso nel paese. Al contrario, rileva che oggi si rifiuta da parte della maggioranza e del Governo addirittura di aprire un dibattito serio con le forze politiche di opposizione.
Entrando nel merito dell'articolo 1, che delega il Governo a legiferare in materia di norme generali sull'istruzione e di livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale, sottolinea il fatto che con esso si delinea una gravissima espropriazione del confronto politico - parlamentare sulla scuola, che è una realtà che riguarda tutti e non solo l'esecutivo.
Dopo aver ribadito l'assoluta contrarietà del suo gruppo al ricorso allo strumento della delega, sottolinea che con l'articolo 1 si evidenziano le scelte del Governo in materia di istruzione: in particolare, rileva che la scuola viene ulteriormente impoverita dai tagli del personale docente e non docente e che la drastica riduzione dei finanziamenti previsti per tale settore intaccherà il principio di autonomia scolastica. Giudica inoltre inaccettabili la riduzione dell'obbligo scolastico e l'anticipazione delle iscrizioni alla scuola dell'infanzia.
In conclusione, con riferimento a tali questioni, esprime l'assoluta contrarietà e il dissenso del suo gruppo rispetto alla volontà del Governo di centro - destra di procedere a «colpi di maggioranza».

Piera CAPITELLI (DS-U) evidenzia il fatto che il ricorso allo strumento alla legge delega confermi la scarsa disponibilità al dialogo della maggioranza e del Governo sulle questioni inerenti al mondo della scuola.
Nel sottolineare il carattere autoritario dell'impianto del disegno di legge, della «controriforma» in esame, osserva che esso creerà ulteriore confusione nel mondo della scuola, anche a causa della mancanza di finanziamenti, contrariamente a quando avvenuto con la legge n. 30 del 2000 che prevedeva adeguati sostegni finanziari.
Per quanto riguarda gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi presentati dal suo gruppo all'articolo 1, precisa che essi sono finalizzati sia a garantire una riflessione su alcune parti del provvedimento, sia a limitare i danni che verranno provocati al mondo della scuola dall'approvazione del disegno di legge in titolo. In particolare, tali proposte emendative avranno la duplice finalità di sopprimere alcune parti del provvedimento e di ripristinare alcuni elementi della legge n. 30 del 2000. Precisa che, con riferimento a quest'ultima impostazione, le proposte di modifica del suo gruppo verteranno, in primo luogo, sulla necessità di riaffermare il principio del ciclo di base unitario e continuo; in secondo luogo, sulla esigenza di riportare almeno ai quindici anni di età il limite dell'obbligo scolastico, poiché il paese ha bisogno di un modello di scuola che coinvolga tutti i cittadini; in terzo luogo, sulla necessaria interazione tra la formazione professionale ed il sistema dei licei. A tale riguardo, osserva che, la previsione di creare due canali separati creerà, di fatto, ulteriori differenziazioni e diversi livelli qualitativi tra i modelli scolastici esistenti nel paese.
In conclusione, rispetto all'incognita dei decreti legislativi che verranno adottati, sottolinea le difficoltà che incontrerà il ministro Moratti e preannuncia su di essi la volontà dei gruppi di opposizione di continuare l'azione di contrasto, in Parlamento e nel paese, al disegno di legge in esame.

Angela NAPOLI (AN), relatore, esprime pare contrario su tutti gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 1 del disegno di legge.

Il sottosegretario Valentina APREA esprime parere conforme al relatore.

Alba SASSO (DS-U), illustrando il proprio emendamento 1.37, identico agli emendamenti Titti De Simone 1.1, Grignaffini 1.41 e Rizzo 1.42, ribadisce la contrarietà del suo gruppo alla delega in materia di norme generali sull'istruzione e di livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale. Esprime la convinzione, infatti, che non si possa sottrarre al dibattito parlamentare la discussione sulla riforma degli ordinamenti scolastici e sul sistema di valutazione scolastico. Per quanto riguarda la politica del Governo relativa al personale docente, esprime la necessità di valorizzare sia quest'ultima sia il personale tecnico - ausiliare.
In conclusione, nel raccomandare l'approvazione del proprio emendamento 1.37 e dell'emendamento Grignaffini 1.41, di cui è cofirmataria, sottolinea le difficoltà che il ministro incontrerà nella predisposizione dei decreti legislativi ed il fatto che essi non verranno esaminati preventivamente dal Parlamento e dal mondo della scuola.

Katia BELLILLO (Misto-Com.it), illustrando l'emendamento Rizzo 1.42, di cui è cofirmataria, ricorda che sulla legge n. 30 del 2000 si svolse un confronto serrato nel mondo della scuola ed in tutto il territorio nazionale; al contrario, rileva che con il disegno di legge in titolo si assegna una «delega in bianco» al ministro Moratti, che dovrà predisporre i decreti legislativi previsti dal provvedimento, impedendo al Parlamento di esaminarli preventivamente.
Rispetto alla cosiddetta devolution, prevista da un disegno di legge costituzionale recentemente approvato dal Senato, sottolinea la necessità di costruire rapporti diretti tra istituzioni, Parlamento e realtà sociali, coinvolgendo tutti i soggetti presenti nel mondo della scuola.
Per quanto riguarda la valorizzazione professionale del personale docente e del personale tecnico - ausiliario, ritiene che il disegno di legge in esame delinei una sorta di «libro dei sogni». In merito a tale questione, esprime la convinzione che siano necessari interventi concreti per la valorizzazione e investimenti finanziari seri.
Esprime inoltre la convinzione che la direzione che il Governo intende seguire con il disegno di legge delega in esame sia quella di distruggere completamente il patrimonio sociale e culturale della scuola pubblica italiana.
In conclusione, sottolinea l'esigenza di un confronto serio sui contenuti dell'articolo 1 che, se verrà approvato nel testo in esame, produrrà inevitabilmente confusione nel sistema scolastico.

Domenico VOLPINI (MARGH-U) esprime la propria preoccupazione per il metodo seguito con il comma 3 dell'articolo 1, che prevede che il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca predisponga un piano programmatico di interventi finanziari per la realizzazione delle finalità del disegno di legge. Osserva che con tale proposta si delegherà il Governo a legiferare su queste importanti e delicate tematiche relative all'istruzione ed alla formazione professionale, senza prevedere alcun vincolo e senza dare al Parlamento la possibilità di esprimere un parere consultivo. Ritiene che in tal modo si prefiguri la cancellazione totale del Parlamento e delle sue prerogative. Ricorda che gli elettori hanno dato un mandato ai parlamentari che li rappresentano, mentre con la previsione contenuta nel comma 3 dell'articolo 1 si esautora di fatto il Parlamento. Osserva, per altro, che tutto ciò si verifica in mancanza di quella Commissione bicamerale per la riforma amministrativa, che aveva la facoltà di esprimere pareri, anche se non vincolanti.

Angela NAPOLI (AN) relatore, precisa che il comma 3 dell'articolo 1 prevede che il piano programmatico di interventi finanziari, che verrà predisposto per la realizzazione delle finalità del disegno di legge, verrà sottoposto all'esame sia del Consiglio dei ministri sia della Conferenza unificata.

Domenico VOLPINI (MARGH-U) chiede al relatore in quale parte del disegno di legge sia previsto che su tutti i decreti legislativi il Parlamento potrà esprimere il proprio parere consultivo.

Ferdinando ADORNATO, presidente, rileva che tale previsione è contenuta nel testo del comma 2 dell'articolo 3.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara preliminarmente di volere apporre la propria firma all'emendamento Sasso 1.37.
Soffermandosi sugli elementi di incostituzionalità che, a suo avviso, caratterizzano il disegno di legge, rileva, in primo luogo, che con tale provvedimento viene meno il principio dell'obbligo scolastico, previsto dalla Costituzione; in secondo luogo, rileva che il disegno di legge risulta essere in contrasto con i contenuti della riforma del titolo V della Costituzione in materia di devoluzione, che attribuisce alle regioni rilevanti competenze nel settore della scuola; in terzo luogo, rileva la mancanza di copertura finanziaria del disegno di legge. Per tali ragioni, ritiene necessario sospendere l'esame del provvedimento e chiedere alla Commissione bilancio di esprimersi sulla questione della copertura finanziaria.
In conclusione, alla luce delle audizioni informali che la VII Commissione ha svolto con riferimento alle proposte di legge sulla disciplina delle attività musicali, invita il Governo a prevedere che, nel testo del disegno di legge, venga prevista una maggiore attenzione nel sistema scolastico alla cultura musicale italiana.

Ferdinando ADORNATO, presidente, precisa che la questione testé richiamata dal deputato Carli non riguarda i contenuti dell'articolo 1, che attualmente la Commissione sta esaminando.
Nel precisare che non intende intervenire sulla questione dei tempi della discussione, invita comunque i deputati dell'opposizione a considerare il fatto che l'esame del provvedimento è iscritto nel programma dei lavori dell'Assemblea per il mese di febbraio.

Franca BIMBI (MARGH-U) considera assolutamente pertinente il rilievo espresso in precedenza dal deputato Volpini in merito alla impossibilità per il Parlamento di esaminare i decreti legislativi e di esprimere su di essi un parere consultivo. Osserva che tutto ciò è confermato dalle previsioni contenute nelle lettere da a) a m) del comma 3 dell'articolo 1, che riguardano materie di assoluta rilevanza che necessiterebbero di un ampio e approfondito dibattito. Sottolinea, invece, la necessità di svolgere un confronto democratico ed aperto sulle tematiche in questione, come avviene in Francia.
Soffermandosi sulle importanti tematiche contenute nel comma 3 dell'articolo 1, richiama in particolare luogo la questione dell'autonomia scolastica. Ritiene che non si possa «scippare» il dibattito democratico, escludendo la possibilità di ascoltare su tali questioni l'opinione degli enti locali e soprattutto del mondo della scuola.
Esprime quindi la propria soddisfazione per i contenuti della lettera c) del comma 3 dell'articolo 1, con i quali si prefigura il «pluralismo delle soluzioni informatiche offerte dall'informazione tecnologica, al fine di incoraggiare e sviluppare le doti creative e collaborative degli studenti». Rileva per altro che nel provvedimento in esame non è contenuta alcuna previsione per favorire lo sviluppo dell'attività creativa artistico-musicale.
Per quanto riguarda i contenuti della lettera l), che fa riferimento a «interventi per lo sviluppo dell'istruzione formazione tecnica superiore e per l'educazione degli adulti», rileva la mancanza di un collegamento con le università.

Andrea COLASIO (MARGH-U), nel giudicare «strategico» l'articolo 1, esprime la convinzione che siano pertinenti i rilievi espressi al riguardo dal deputato Volpini.
Riguardo alle questioni dell'anticipo scolastico e del doppio canale, sarebbe stato a suo avviso opportuno considerare i rilievi espressi da alcuni deputati della maggioranza e le perplessità avanzate da numerosi soggetti nel corso delle audizioni informali svolte dalla Commissione.
Esprime l'auspicio che la maggioranza abbia la volontà di interloquire con la società civile e con il mondo della scuola sui passaggi nodali del disegno di legge.
Nell'esprimere inoltre la propria contrarietà al metodo seguito dal Governo e dalla maggioranza per l'esame del disegno di legge sulla scuola, sottolinea il fatto che con la delega si esautora di fatto il Parlamento del proprio ruolo e delle proprie prerogative.

Antonio RUSCONI (MARGH-U), pur non dichiarandosi concettualmente contrario alla previsione del doppio canale (il sistema dei licei e il sistema della formazione professionale), ricorda che solo il 7 per cento degli studenti in questi anni ha seguito la strada del percorso professionale. Riterrebbe pertanto necessaria una sperimentazione adeguata del sistema del doppio canale.
Riguardo al piano programmatico di interventi finanziari previsto dal comma 3 dell'articolo 1, esprime la convinzione che i contenuti dell'articolo 35 del disegno di legge finanziaria pesino come macigni sulla riforma in esame. Si chiede, a tale riguardo, come si possa parlare del problema della dispersione scolastica quando le relative disponibilità finanziarie sono state ridotte del 2 per cento.
In conclusione, pur rilevando il fatto che l'articolo 1 contenga talune previsioni ampiamente condivisibili, osserva che i tagli apportati dalla legge finanziaria evidenzino le contraddizioni del Governo su tale materia.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 1.1, Sasso 1.37, Grignaffini 1.41 e Rizzo 1.42.

Piera CAPITELLI (DS-U), illustrando l'emendamento Grignaffini 1.38, di cui raccomanda l'approvazione, precisa che esso rientra tra le proposte emendative dell'Ulivo finalizzate a ricostruire parte dei contenuti delle legge n. 30 del 2000. Precisa che tale emendamento ha l'obiettivo sia di sollecitare la discussione della Commissione sulla necessità di adeguare tutte le norme legislative al nuovo titolo V della Costituzione, sia di approfondire la tematica dell'anticipo scolastico, con riferimento ad un moderno sistema di reclutamento e formazione, che non era stato completato con la legge n. 30 del 2000. Riguardo alla questione dell'anticipo scolastico, ritiene necessario non fare «pasticci» e non introdurre elementi di confusione didattico-organizzativa nel mondo della scuola. Nell'esprimere la convinzione che con tale previsione il Governo intenda dare una «strizzata d'occhio» alle famiglie, che non vogliono limiti legislativi in tale materia, invita l'esecutivo a ritirare questa proposta. Rivolge quindi l'appello al Governo e alla maggioranza di considerare i bambini come degli elementi centrali del sistema scolastico, pur valutando l'importanza e il ruolo svolto dalle famiglie.
In conclusione, precisa che al comma 3-bis dell'emendamento Grignaffini 1.38 la parola «statale», deve essere sostituita con la parola «nazionale» e dichiara di voler aggiungere la propria firma all'emendamento Rizzo 1.44.

Alba SASSO (DS-U) richiama le numerose perplessità espresse nel mondo della scuola in merito al fatto che, ogni volta che cambia la maggioranza di governo, venga modificato il percorso della scuola. A tale riguardo, ricorda che la legge n. 30 del 2000 prevedeva meccanismi di verifica triennale che avrebbero consentito di modificare nel tempo, qualora fosse risultato necessario, talune parti di quel provvedimento.
Riguardo all'importante tematica dell'obbligo scolastico, sottolinea il fatto che l'emendamento in esame prevede che tale obbligo abbia inizio al terzo anno della scuola dell'infanzia e che termini al secondo anno della scuola secondaria e comunque al quindicesimo anno di età.
Con riferimento alla proposta di anticipare l'iscrizione alla scuola dell'infanzia e alla scuola elementare degli alunni, precisa che l'anticipo non rappresenta comunque una garanzia di percorsi solidi e senza problemi.
In merito al sistema di formazione di docenti, ritiene inaccettabile che la prima formazione venga limitata al conseguimento di una laurea specialistica specifica per l'insegnamento e richiama l'importante ruolo svolto dalle scuole di specializzazione e la necessità del tirocinio.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Grignaffini 1.38.

Antonio RUSCONI (MARGH-U), nel dichiarare il proprio voto favorevole sull'emendamento in esame, esprime la propria contrarietà ad ogni modello di istruzione che si richiami al disegno di legge costituzionale sulla devolution.
Riguardo alla legge n. 30 del 2000, rileva che non è stata consentita la sua sperimentazione e che, invece, con il disegno di legge in esame essa sia stata espressamente abrogata.

Andrea MARTELLA (DS-U), nel ricordare la mancata applicazione della legge n. 30 del 2000, sottolinea l'affermazione, di alcuni esponenti della maggioranza e del Governo, di voler fare «tabula rasa» di tutte le proposte avanzate dal centrosinistra sulla scuola.
Sottolinea inoltre il fatto che con l'emendamento in esame si propone, tra l'altro, di tenere conto dei contenuti del nuovo titolo V della Costituzione.
In merito alla fondamentale questione dell'obbligo scolastico, rileva gli elementi di incostituzionalità che caratterizzano la proposta contenuta nel disegno di legge in titolo.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grignaffini 1.38, nel testo riformulato, e Rizzo 1.43.

Ferdinando ADORNATO, presidente, prende atto che i deputati Capitelli, Carli, Martella, Sasso, Bimbi, Colasio, Rusconi e Volpini intendono sottoscrivere l'emendamento Rizzo 1.44.

La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.44.

Roberto VILLETTI (Misto-SDI), illustrando i contenuti del suo emendamento 1.19, esprime la convinzione che il Governo, durante l'esame in Assemblea, dovrà riformulare questa parte dell'articolo 1, tenendo conto del fatto che la scuola non appartiene solo alla maggioranza.

Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Villetti 1.19.

Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento in esame.

Franca BIMBI (MARGH-U) dichiara di condividere i contenuti dell'emendamento Villetti 1.19, in particolare per il riferimento al principio delle pari opportunità, sancito dalla Costituzione.

Giovanna BIANCHI CLERICI (LNP) dichiara di condividere i contenuti del comma 1 dell'articolo 1 del disegno di legge, anche perché i principi di libertà, laicità e pari opportunità sono già previsti dalla Costituzione.

Katia BELLILLO (MISTO-Com.it) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento in esame.

Domenico VOLPINI (MARGH-U) chiede chiarimenti al deputato Villetti in merito al fatto che, nella «cooperazione tra scuola e genitori», siano ricomprese le scelte educative della famiglia.

Roberto VILLETTI (Misto-SDI) ricorda che fino al diciottesimo anno di età le famiglie hanno una responsabilità precisa a tale riguardo.

Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Villetti 1.19.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento in esame.

La Commissione respinge l'emendamento Villetti 1.19.

Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli 1.21, di cui raccomanda l'approvazione.

Franca BIMBI (MARGH-U) dichiara di volersi astenere nella votazione di tale emendamento.

La Commissione respinge l'emendamento Bulgarelli 1.21.

Franca BIMBI (MARGH-U) dichiara la propria astensione nella votazione dell'emendamento Rizzo 1.45 e invita i presentatori a riformularlo.

Katia BELLILLO (Misto-Com.it) ritira l'emendamento Rizzo 1.45, di cui è cofirmataria.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Rizzo 1.46 e gli identici emendamenti Titti De Simone 1.2 e Rizzo 1.47.

Andrea COLASIO (MARGH-U), intervenendo sui contenuti dell'emendamento Rizzo 1.48, rileva che esso rafforza il principio di autonomia scolastica. Dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo su tale emendamento.

La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.48.

Alba SASSO (DS-U), illustrando i contenuti dell'emendamento Grignaffini 1.34, di cui è cofirmataria, ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 1.34.

Piera CAPITELLI (DS-U) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Grignaffini 1.35.

La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 1.35.

Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli 1.23 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bulgarelli 1.23, Rizzo 1.49, 1.51, 1.52 e 1.53.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti De Simone, presentatore dell'emendamento 1.3: si intende che vi abbia rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 1.4 e Rizzo 1.54, nonché gli emendamenti Rizzo 1.55 e 1.56.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti De Simone, presentatore dell'emendamento 1.5: si intende che vi abbia rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 1.6 e Rizzo 1.57, nonché gli identici emendamenti Titti De Simone 1.7 e Rizzo 1.70.

Piera CAPITELLI (DS-U) sottolinea l'importanza dell'emendamento Rizzo 1.58, che prevede il parere obbligatorio delle Commissioni competenti sul piano programmatico di interventi finanziari che verrà predisposto dal ministro Moratti. Dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo su tale emendamento.

Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Rizzo 1.58, che chiama in causa, di fatto, la maggioranza e la sua capacità negoziale nei confronti del Governo.

La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.58.

Alba SASSO (DS-U), illustrando i contenuti dell'emendamento Grignaffini 1.36, di cui è cofirmataria, ne raccomanda l'approvazione.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento in esame.

Domenico VOLPINI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento in esame.

La Commissione respinge l'emendamento Grignaffini 1.36.

Andrea COLASIO (MARGH-U), intervenendo sull'emendamento Bellillo 1.39, evidenzia l'importanza di tale proposta che dimostra il peso politico che l'Ulivo attribuisce al ruolo del Parlamento.

Piera CAPITELLI (DS-U), nel dichiarare la propria condivisione delle considerazioni testé svolte dal deputato Colasio, sottolinea la vera differenza che esiste tra la legge delega e la legge quadro, precisando che quest'ultima consente un confronto parlamentare.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bellillo 1.39.

La Commissione respinge l'emendamento Bellillo 1.39.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti De Simone, presentatore dell'emendamento 1.8: si intende che vi abbia rinunziato.

La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.59.

Katia BELLILLO (Misto-Com.it) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Rizzo 1.60, di cui è cofirmataria.

La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.60.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti De Simone, presentatore dell'emendamento 1.9: si intende che vi abbia rinunziato.

Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bulgarelli 1.29, di cui raccomanda l'approvazione.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento in esame.

La Commissione respinge l'emendamento Bulgarelli 1.29.

Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Titti De Simone 1.10.

La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 1.10.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bulgarelli 1.20: si intende che vi abbiano rinunziato.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra i contenuti del suo emendamento 1.31, di cui raccomanda l'approvazione, precisando che con esso si propone l'introduzione nei percorsi formativi degli insegnanti di un modulo obbligatorio relativo ai disturbi di apprendimento degli studenti.

Franca BIMBI (MARGH-U) dichiara di condividere i contenuti dell'emendamento Rusconi 1.31 e preannuncia l'intenzione di voler ritirare la propria firma dall'emendamento Colasio 1.32.

Il sottosegretario Valentina APREA propone ai presentatori dell'emendamento Rusconi 1.31 di ritirarlo e di trasporre i suoi contenuti in un apposito ordine del giorno, da riferire però all'articolo 5.

Andrea COLASIO (MARGH-U), pur apprezzando l'intervento nel merito del rappresentante del Governo, ritiene che la problematica contenuta nell'emendamento avrebbe dovuto rientrare tra i principi fondanti del disegno di legge.
Pur convenendo sulla necessità di riferire l'emendamento all'articolo 5, dichiara di non condividere la proposta del Governo di ritirarlo e di trasfonderne i contenuti in un apposito ordine del giorno.

Piera CAPITELLI (DS-U) sottolinea la necessità di discutere e di affrontare la tematica relativa ai disturbi di apprendimento degli studenti nell'ambito di una legge di sistema.
Invita il Governo ad attivare l'Osservatorio sull'handicap e approfitta dell'occasione per chiedere al presidente Adornato di affrontare tale tematica nell'ambito di una indagine conoscitiva, che consenta alla Commissione di ascoltare le opinioni della comunità scientifica.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara la propria disponibilità a ritirare il proprio emendamento 1.31, affinché esso possa essere esaminato nel corso dell'esame dell'articolo 5. Dichiara quindi di non accettare la proposta del Governo di ritirarlo per trasfonderne i contenuti in un apposito ordine del giorno.

Andrea COLASIO (MARGH-U) riformula l'emendamento 1.31, riferendolo all'articolo 5 (vedi allegato).

Ferdinando ADORNATO, presidente, nel prendere atto che i deputati Carli, Bellillo, Sasso, Capitelli, Martella e Villetti intendono sottoscrivere l'emendamento Rusconi 1.31, avverte che esso verrà esaminato quando si passerà all'articolo 5.

La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.61.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti De Simone, presentatore degli emendamenti 1.11, 1.12, 1.13 e 1.14: si intende che vi abbia rinunziato.

Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Titti De Simone 1.15 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Titti De Simone 1.15.

Andrea COLASIO (MARGH-U), intervenendo sul proprio emendamento 1.32, ne propone la seguente riformulazione: eliminare le parole «dell'effettuazione di un test».

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di condividere la riformulazione testé proposta dal deputato Colasio.

Piera CAPITELLI (DS-U), pur condividendo sostanzialmente la riformulazione testé proposta, tuttavia, esprime la convinzione che sarebbe stato preferibile sostituire la parola «test», con le parole «strumenti di osservazione».

Ferdinando ADORNATO, presidente, esprime l'auspicio che si possa concludere entro le 13.10 l'esame degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 1.

Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Colasio 1.32, nel testo riformulato.

Katia BELLILLO (Misto-Com.it) dichiara che voterà a favore dell'emendamento Colasio 1.32, nel testo riformulato, a condizione che venga eliminata dal testo la parola «precoce».

Andrea COLASIO (MARGH-U) accoglie la richiesta del deputato Bellilllo.

Franca BIMBI (MARGH-U), alla luce delle riformulazioni proposte, dichiara di voler aggiungere la sua firma la testo dell'emendamento Colasio 1.32.

La Commissione respinge l'emendamento Colasio 1.32 (seconda versione).

Ferdinando ADORNATO, presidente, prende atto dell'intenzione dei deputati

Capitelli, Carli e Sasso di sottoscrivere l'emendamento Rizzo 1.63.

La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.63.

Alba SASSO (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Titti De Simone 1.16, di cui raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Titti De Simone 1.16 e Rizzo 1.64.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) illustra i contenuti dell'emendamento Carra 1.33 (identico all'emendamento Grignaffini 1.40), di cui raccomanda l'approvazione.

Alba SASSO (DS-U) illustra i contenuti dell'emendamento Grignaffini 1.40, di cui raccomanda l'approvazione.

Carlo CARLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Grignaffini 1.40.

Katia BELLILLO (Misto-Com.it) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Grignaffini 1.40 e ritira il successivo emendamento Rizzo 1.65, di cui è cofirmataria.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Carra 1.33 e Grignaffini 1.40.

Alba SASSO (DS-U) sottoscrive l'emendamento Rizzo 1.62.

La Commissione respinge l'emendamento Rizzo 1.62.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bulgarelli 1.30: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo 1.67 e 1.66.

Piera CAPITELLI (DS-U) dichiara di voler sottoscrivere gli emendamenti Bulgarelli 1.22 e 1.24, di cui raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bulgarelli 1.22 e 1.24.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Bulgarelli 1.25, 1.26, 1.27 e 1.28: si intende che vi abbiano rinunziato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Titti De Simone 1.17 e Rizzo 1.68 e l'emendamento Rizzo 1.69.

Ferdinando ADORNATO, presidente, constata l'assenza del deputato Titti De Simone, presentatore dell'emendamento 1.18: si intende che vi abbia rinunziato.

La Commissione approva l'articolo 1.

Antonio RUSCONI (MARGH-U) dichiara di voler aggiungere la propria firma agli articoli aggiuntivi Capitelli 1.01, Colasio 1.02, Villetti 1.03 e Sasso 1.04.

Piera CAPITELLI (DS-U) illustra i contenuti del suo articolo aggiuntivo 1.01, di cui raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Capitelli 1.01, Colasio 1.02 e Villetti 1.03.

Alba SASSO (DS-U) illustra i contenuti del proprio articolo aggiuntivo 1.04, che prevede la formazione continua dei docenti, e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Sasso 1.04.

Ferdinando ADORNATO, presidente, prende atto che i deputati Bimbi e Sasso intendono sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Rizzo 1.05.

Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara l'astensione del suo gruppo nella votazione dell'articolo aggiuntivo in esame, che non contiene elementi congruenti con la politica scolastica della Margherita.
Richiamate quindi le parole del vicepresidente del Consiglio sulla vergognosa pagina della Shoah, ritiene ormai sostanzialmente superate le contrapposizioni politiche sui temi del fascismo e dell'antifascismo.

Katia BELLILLO (Misto-Com.it) esprime la convinzione che tale tema sia attuale e che debba essere considerato non solo con riferimento alla memoria di quei tragici avvenimenti, ma anche alla odierna situazione internazionale.

La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rizzo 1.05.

Ferdinando ADORNATO, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle 13.45.

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