Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

Disegno di legge

 

LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)

GIOVEDI' 27 GIUGNO 2002
91a Seduta
Presidenza del Presidente
ZANOLETTI


La seduta inizia alle ore 14.


IN SEDE CONSULTIVA

(1306) Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

(1251) CORTIANA. - Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione
(Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Parere favorevole con osservazioni)

Si riprende l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, sospeso nella seduta del 25 giugno scorso.

Il PRESIDENTE ricorda che nella precedente seduta il relatore Fabbri ha illustrato il seguente schema di parere favorevole con osservazioni sui disegni di legge in titolo:

" La Commissione, esaminati congiuntamente i disegni di legge n. 1251 e n. 1306, esprime, per quanto di propria competenza, parere favorevole. Con riferimento al disegno di legge n. 1306, formula altresì le seguenti osservazioni:

1) l'articolo 2 potrebbe essere integrato con un riferimento al nesso da stabilire tra il sistema della formazione professionale continua ed il sistema dei centri per l'impiego, al fine di realizzare un'offerta formativa idonea a realizzare migliori condizioni di occupabilità;

2) occorre tenere presente la necessità di coordinare le disposizioni ed i principi di delega di cui all'articolo 2, lettere c), g) ed h) e all'articolo 4 (alternanza scuola- lavoro) con la disciplina vigente ed in fieri (articolo 2, già 5, del disegno di legge n. 848, recante delega al Governo per il riordino del mercato del lavoro, recentemente licenziato dalla Commissione per l'Assemblea) dei contratti a contenuto formativo e di tirocinio, in particolare per quel che riguarda le procedure di monitoraggio e di valutazione della qualità dell'offerta formativa;

3) appare comunque opportuno che all'articolo 4 venga esplicitato un principio di delega che riproduca la disposizione di cui alla prima parte della lettera e) del comma 1 dell'articolo 18 della legge n. 196 del 1997 (relativamente all'assicurazione antinfortunistica e per la responsabilità civile e al tutor). Sulle convenzioni di cui alla lettera a), inoltre, dovrebbero essere previste forme di consultazione con le regioni e gli enti locali, in quanto titolari della programmazione dell'offerta formativa;

4) sempre con riferimento all'articolo 4, e in relazione all'esigenza, già in precedenza richiamata, di assicurare il coordinamento con il testo del citato disegno di legge n. 848, si suggerisce di sostituire le parole "comparativamente rappresentative" riferite alle associazioni dei datori di lavoro, con le parole "comparativamente più rappresentative"."

Secondo il senatore VIVIANI il disegno di legge n. 1306, sul quale il Gruppo Democratici di sinistra-l'Ulivo esprime un parere fortemente contrario, costituisce una rilevante occasione perduta, poiché, analogamente alle scelte compiute con il disegno di legge n. 848, il Governo ha intrapreso la strada della rilegificazione anche per la riforma della scuola, introducendo elementi di confusione e di incertezza, destinati a creare non poche difficoltà al sistema formativo. Inoltre, come già per la riforma del mercato del lavoro, il disegno di legge n. 1306 indica principi e criteri direttivi di delega che, in realtà, si limitano ad enunciare finalità del tutto generiche, e dalle quali è difficile desumere una linea coerente di riforma del sistema dell'istruzione. Viene poi eluso il problema delle risorse finanziarie, sul quale, peraltro, è auspicabile che qualche indicazione in più possa venire dal Documento di programmazione economico-finanziaria per il 2003. Al momento, nonostante le scelte di maggiore flessibilità dei conti pubblici operate dal Consiglio europeo di Siviglia, l'andamento effettivo del rapporto tra deficit e PIL appare tale da far ritenere che non sarà possibile disporre nell'immediato futuro di finanziamenti adeguati a supportare il riordino dei cicli scolastici e della formazione professionale.
Per quanto riguarda i segmenti del sistema formativo che investono più da vicino la competenza della Commissione, occorre rilevare che il disegno di legge n. 1306 si propone di ridefinire l'obbligo formativo a 18 anni attraverso l'abbandono del modello integrato, articolato in una pluralità di canali formativi collocati su una posizione di pari dignità, che ha costituito la scelta qualificante della riforma avviata nella passata legislatura: ad essa, si contrappone, oggi, un irrigidimento dell'assetto dei cicli e una sostanziale rinuncia ad individuare itinerari formativi rispondenti alle aspirazioni dei giovani ed alle esigenze del mercato del lavoro. A ciò, va aggiunta una forte sottovalutazione del sistema della formazione professionale, confermata anche dalle scelte effettuate con il disegno di legge n. 848, che, nel riordino dei contratti a contenuto formativo, ha attribuito un ruolo eccessivamente privilegiato alla formazione in azienda.
Nel nuovo rapporto tra centro e periferia delineato con la riforma del Titolo V della Costituzione, sarebbe stato inoltre opportuno precisare meglio le modalità ed i criteri con cui si deve realizzare l'integrazione tra istruzione e formazione professionale, tenendo presente che, per quest'ultima, le competenze sono state trasferite alle regioni. La genericità delle proposte del Governo su questo tema, infatti, lascia trasparire l'intento di ridimensionare il ruolo della formazione professionale regionale.
Avviandosi alla conclusione, il senatore Viviani si duole che su temi fondamentali come quello all'esame non vi sia stata da parte dei Gruppi politici di maggioranza un impegno effettivo a ricercare specifici punti di convergenza con l'opposizione, al fine di dare vita ad un confronto più costruttivo e di evitare di assumere un atteggiamento liquidatorio nei confronti delle esperienze maturate nella passata legislatura. Per tali motivi, il Gruppo Democratici di sinistra-l'Ulivo voterà contro lo schema di parere predisposto dal relatore.

Il senatore DEMASI esprime apprezzamento per lo schema di parere predisposto dal relatore e ritiene che i suggerimenti in esso contenuti potranno concorrere a rendere più aderente alle problematiche del mercato del lavoro e della formazione professionale il progetto di riforma dei cicli scolastici contenuto nel disegno di legge n. 1306. Nel sottolineare l'esigenza di un approccio concreto e pragmatico ai problemi dell'istruzione e della formazione, il senatore Demasi osserva che, invece, in passato è stato privilegiato un atteggiamento del tutto opposto, di tipo ideologico e dirigistico, scarsamente attento sia alla domanda di formazione, quale si è andata concretamente configurando in questi anni, sia alle aspettative del mercato. Il disegno di legge n. 1306 si propone di calare il processo formativo nella realtà del mondo del lavoro, con uno sforzo di adeguamento alle esigenze di esso che richiede l'abbandono di qualsiasi schematismo e di qualsiasi pregiudizio. Questa è la premessa per pervenire ad una riflessione comune sul riassetto del sistema formativo, riflessione sollecitata dal senatore Viviani nel suo intervento. Fino ad oggi, però, qualsiasi impegno a ricercare soluzioni ampiamente condivise è stato frustrato dalle prese di posizione, spesso aprioristicamente contrarie alle proposte del Governo, assunte dai Gruppi politici dell'opposizione.
Per i motivi fin qui esposti, il Gruppo di Alleanza nazionale voterà a favore dello schema di parere predisposto dal relatore.

Poiché non vi sono altri interventi per dichiarazione di voto, dopo che il PRESIDENTE ha accertato la sussistenza del numero legale, la Commissione approva il parere favorevole con osservazioni predisposto dal relatore Fabbri.

La seduta termina alle ore 14,25.