Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

Disegno di legge

 

ISTRUZIONE (7a)

MERCOLEDI' 24 LUGLIO 2002
110ª Seduta (notturna)

Presidenza del Presidente
ASCIUTTI


Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.

La seduta inizia alle ore 20,30.


IN SEDE REFERENTE

(1251) CORTIANA ed altri. - Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione
(1306) Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale
- e petizione n. 349 ad essi attinente
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)


Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta pomeridiana.

Come già annunciato nel corso della stessa seduta pomeridiana, in ragione del nuovo calendario dei lavori dell'Aula, il presidente relatore ASCIUTTI sospende la seduta, avvertendo che la Commissione tornerà a riunirsi al termine della seduta dell'Assemblea.

La seduta, sospesa alle ore 20,32, è ripresa alle ore 22,15.

Il presidente relatore ASCIUTTI avverte che si procederà nella votazione degli emendamenti all'articolo 2, del disegno di legge n. 1306 pubblicati in allegato al resoconto della seduta notturna del 17 luglio scorso.

La senatrice ACCIARINI dichiara il voto favorevole sull'emendamento 2.118, in quanto ritiene debba essere salvaguardato l'impianto della scuola secondaria superiore definito dalla legge n. 30 del 2000, che prevede una formazione culturale di base omogenea fino ai quindici anni di età, per poi procedere ad una diversificazione nell'ultimo triennio del ciclo secondario.

Posto ai voti, l'emendamento 2.118 viene respinto, così come, con successive e separate votazioni, vengono respinti gli emendamenti 2.119, 2.120, 2.121 e 2.122; l'emendamento 2.123 viene invece dichiarato decaduto per assenza del proponente.

Per dichiarazione di voto sull'emendamento 2.124, prende la parola la senatrice ACCIARINI che si dichiara favorevole alla soppressione della lettera e) dell'articolo 2, nella quale prende forma il primo segmento dell'articolazione dei cicli scolastici proposta dal Governo cui ella giudica preferibile quella delineata dalla normativa vigente. In particolare, respinge la concezione in base alla quale la costituzione degli istituti comprensivi sarebbe stata giustificata da ragioni burocratiche connesse alla figura dei dirigenti scolastici, osservando di converso come essi siano stati introdotti per corrispondere alle esigenze dell'autonomia scolastica che richiedeva un dimensionamento degli istituti medesimi adeguato al progetto della scuola di base. Del resto, il valore insito nell'esperienza degli istituti comprensivi viene riconosciuto persino dal documento elaborato dalla cosiddetta commissione Bertagna, il quale ribadiva lo stretto legame esistente tra l'ultimo anno della scuola elementare e il primo della scuola media inferiore, secondo un principio di continuità che viene invece disatteso nel disegno di legge in esame.

La senatrice SOLIANI si dichiara a sua volta favorevole sull'emendamento, associandosi alle argomentazioni espresse dalla senatrice Acciarini. Afferma peraltro che dalla formulazione della lettera e) si ricava una descrizione della realtà esistente nel mondo della scuola senza che emerga un autentico disegno riformatore. Nell'articolazione dei cicli scolastici proposta dal Governo, inoltre, non è possibile cogliere il senso della continuità educativa, né di una progettualità del percorso scolastico che si sviluppi secondo una visione longitudinale del sistema di istruzione. La concezione presente nel disegno di riforma si caratterizza invece per la separazione fra i diversi segmenti del percorso educativo, che si riflette anche a livello strutturale e organizzativo, non essendo riconosciuta la validità dell'esperienza degli istituti comprensivi.

Posti congiuntamente ai voti, gli emendamenti 2.124, 2.125 e 2.513, di identico contenuto, vengono respinti dalla Commissione.

Sono ugualmente respinti, a seguito di successive e distinte votazioni, gli emendamenti 2.514, 2.126, 2.127, 2.128 e 2.129.

Sull'emendamento 2.517, dichiara il voto favorevole il senatore CORTIANA, che esprime forti perplessità nei confronti della disposizione che richiama il rispetto dell'orientamento educativo dei genitori, a suo avviso foriera di possibili implicazioni problematiche, dal momento che potrebbe verificarsi l'ipotesi di un orientamento diverso fra famiglie o all'interno dello stesso nucleo famigliare. Sarebbe quindi opportuno sopprimere tale passaggio e confermare il ruolo precipuo della scuola nel processo di formazione.

Posti congiuntamente ai voti, gli emendamenti 2.517 e 2.131, di identico contenuto, vengono quindi respinti. Successivamente viene posto ai voti e respinto anche l'emendamento 2.132.

Il senatore BRIGNONE ritira poi l'emendamento 2.133, accedendo all'invito formulato dal Presidente relatore e dal rappresentante del Governo.

Con successive e separate votazioni, vengono quindi posti ai voti e respinti gli emendamenti 2.134, 2.135 e 2.515.

La senatrice ACCIARINI interviene per dichiarare il voto favorevole in merito all'emendamento 2.137, che tende a sopprimere la previsione di una iscrizione anticipata per le bambine e i bambini che compiano i tre anni di età entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento. Ricorda peraltro come le forze di opposizione abbiano più volte ribadito questa loro contrarietà all'anticipato ingresso alla scuola dell'infanzia, che va a intaccare un progetto pedagogico delineato attorno alle esigenze di bambini compresi fra i tre e i sei anni di età.
Il testo in esame avrebbe invece un impatto fortemente negativo sia sull'autonomia degli istituti scolastici che sulle competenze specifiche degli insegnanti, comportando inoltre rilevanti conseguenze anche in termini di risorse logistiche e finanziarie. In particolare, un chiaro elemento di difficoltà nell'attuazione del progetto governativo emerge già dalla considerazione che il rapporto numerico fra insegnanti e alunni è assai diverso tra gli asili nido e la scuola dell'infanzia ed è quindi evidente quale sarebbe la ricaduta sulle competenze richieste agli stessi insegnanti.

Anche la senatrice SOLIANI si dichiara favorevole all'emendamento in votazione, dal momento che l'iscrizione anticipata alla scuola dell'infanzia sarebbe non solo inopportuna, ma anche dannosa, mettendo in discussione alcuni capisaldi di quello che viene considerato un segmento di eccellenza del sistema di istruzione italiano. Viene inoltre gravemente scossa la certezza delle famiglie relativa ai percorsi educativi che i loro figli dovrebbero seguire, senza dimenticare che l'ampliamento della forbice di differenziazione delle età degli alunni frequentanti una stessa classe stravolge l'impostazione educativa della scuola dell'infanzia negando il valore della crescita comune di bambini coetanei.
Un ulteriore profilo critico emerge poi dalle parole finali della lettera, che mettono in connessione la possibilità dell'iscrizione anticipata con le risorse di cui effettivamente dispongano gli istituti e gli enti responsabili, introducendo peraltro un elemento di incertezza anche riguardo alla professionalità degli insegnanti. Il sentimento di precarietà e incertezza, del resto, si diffonde dal governo del sistema fino alle singole scuole e classi. Viceversa sarebbe opportuno affermare un quadro di certezza istituzionale e ordinamentale, investendo poi sulla flessibilità interna nei percorsi didattici, mentre la previsione di un servizio prestato su domanda dei fruitori caratterizzerebbe la scuola dell'infanzia in senso assistenziale e svilirebbe la cultura pedagogica italiana di cui non può essere messo in dubbio l'assoluto valore.

Il senatore BETTA si esprime a sua volta in senso favorevole all'emendamento, che va a incidere su uno dei passaggi più controversi del provvedimento, sia sotto il profilo pedagogico che dal punto di vista logistico-organizzativo, tant'è che gli enti locali hanno reso più volte note le loro preoccupazioni riguardo a una disposizione che inciderà pesantemente sulle loro risorse. E' infatti presumibile che le famiglie, sulle quali grava sino ad ora la spesa per il servizio offerto dagli asili nido, colgano l'opportunità dell'anticipato ingresso alla scuola dell'infanzia per usufruire di un servizio gratuito, con ciò esercitando una forte pressione sugli enti locali competenti in materia.

Alle considerazioni del senatore Betta si associa il senatore CORTIANA, il quale rileva la contraddizione esistente fra l'assegnazione di una serie di finalità specifiche alla scuola dell'infanzia e la commistione con la funzione propria degli asili nido che verrebbe a determinarsi grazie alla facoltà di far iniziare anticipatamente ai propri figli il percorso formativo. Vengono in tal modo compromesse le ragioni peculiari che sottostanno alla configurazione della scuola dell'infanzia.

Posti congiuntamente ai voti, gli emendamenti 2.137, 2.138, 2.139 e 2.140, di identico contenuto, vengono quindi respinti.

La senatrice Vittoria FRANCO prende la parola per dichiarare il voto favorevole sull'emendamento 2.141 e preannunciare il medesimo sostegno al successivo emendamento 2.516. Ancora una volta si tratta di scongiurare l'ipotesi di una iscrizione anticipata alla scuola dell'infanzia, uno degli aspetti del disegno di riforma che ha generato più allarme tra le famiglie e gli operatori della scuola. L'atteggiamento del Governo in materia appare infatti irresponsabile, in quanto l'intervento riformatore espone questo eccellente segmento del sistema educativo italiano a un rischio di decadimento. Esso comprime la fase di vita dei bambini compresa fra i zero e i tre anni di vita, sulla quale sono attualmente competenti gli asili nido, che sono tenuti a rispettare il rapporto di uno a otto fra insegnanti e alunni (in luogo del rapporto uno a ventotto previsto per la scuola dell'infanzia), consentendo di intervenire più utilmente su alcuni aspetti specifici dell'educazione dei fanciulli.

Posto ai voti, l'emendamento 2.141 viene respinto, come pure, a seguito di separata votazione, il successivo emendamento 2.516.

La senatrice SOLIANI dichiara che voterà contro l'emendamento 2.143, pur apprezzando l'introduzione del principio di gradualità nei confronti di una disciplina innovativa che dovrebbe agire su un sistema che tradizionalmente non tollera strappi. Ugualmente ella giudica positivamente il tentativo del Presidente relatore di fare espresso riferimento a una logica di sperimentazione.
Rileva tuttavia che la formulazione dell'emendamento attiene alla gradualità di trasformazione del sistema scolastico e non può essere invece riferita alla possibilità dei bambini di essere iscritti con anticipo alla scuola dell'infanzia. Pertanto, l'intenzione lodevole del Presidente relatore non sana il vizio di fondo della normativa proposta dal Governo, che concerne essenzialmente l'indeterminatezza di un sistema che non appare in grado di dare certezze alle famiglie e agli operatori della scuola, sebbene sia tanto più necessario stabilire parametri precisi quanto maggiore è la flessibilità del sistema stesso.

Prima di enunciare la propria dichiarazione di voto, la senatrice PAGANO, che peraltro condivide le osservazioni testé rese dalla senatrice Soliani, chiede sulla base di quale intendimento il rappresentante del Governo abbia espresso parere favorevole sull'emendamento 2.143.

Al riguardo, il sottosegretario Valentina APREA precisa che il Governo ha inteso raccogliere le sollecitazioni provenienti non solo dall'ambito parlamentare, ma anche dalle varie istanze della società civile interessate alla riforma scolastica. In tal senso, quanto disposto dalla lettera e) rappresenta un obiettivo da raggiungere, un servizio cioè da rendere alla comunità anche al fine di ovviare alle carenze degli asili nido. Tuttavia, preso atto delle difficoltà pratiche e in considerazione dei rilevanti investimenti richiesti in termini di strutture logistiche e di personale, il Governo acconsente a ritardare il conseguimento di tale obiettivo graduando nel tempo la piena attuazione della disciplina che la norma in oggetto si propone di introdurre.

La senatrice PAGANO, pur ritenendo apprezzabili le argomentazioni esposte dal Sottosegretario, ritiene che, anche laddove l'emendamento del Presidente relatore venisse accolto, l'avvio della sperimentazione rimarrebbe legato alle risorse effettivamente disponibili degli istituti scolastici e degli enti locali competenti, con ciò arrecando un vulnus al principio di pari opportunità e all'omogeneità complessiva del sistema di istruzione nazionale.
Ella esprime anche apprezzamento nei confronti del tentativo del Presidente relatore di migliorare il testo in esame attraverso la presentazione di un emendamento, dal quale trapelano evidentemente dubbi – nonostante i toni moderati – nei confronti della possibilità di iscrizione anticipata. Ritiene peraltro che non vi siano le risorse, neppure nelle regioni più ricche e progredite e dotate di una legislazione d'avanguardia, per procedere realmente alla sperimentazione in questo campo. E d'altra parte il Governo probabilmente non ha presenti tutte le implicazioni derivanti dalla disposizione in oggetto, in quanto potrebbe verificarsi il caso che tutte le scuole, su pressione delle famiglie interessate a fruire di un servizio più economico di quello offerto dagli asili nido, siano nella condizione di dover procedere alla sperimentazione. Ma allora si profila il pericolo che, per fare fronte alle esigenze economiche derivanti dall'anticipata iscrizione alla scuola dell'infanzia, si vada a incidere sul numero degli insegnanti della scuola primaria nell'ottica di un ritorno al maestro unico.
Ma se il Governo non sarà in grado di attuare questo aspetto della riforma, così come – ad avviso dell'oratrice – non vi saranno le condizioni per realizzare la cosiddetta doppia canalizzazione dell'istruzione secondaria superiore, si dovrebbe apertamente riconoscere che la riforma stessa è fallita proprio nei suoi obiettivi più innovativi.

In dissenso dal proprio Gruppo, il senatore MONTICONE dichiara che si asterrà sull'emendamento in esame, al fine di riconoscere che da parte del Presidente relatore è stato lanciato un segnale positivo che consente di riaprire il dibattito sull'ipotesi di iscrizione anticipata alla scuola dell'infanzia. In merito a ciò, egli intende apportare un personale contributo alla discussione, sottoponendo al Presidente relatore una formulazione alternativa del suo emendamento, che faccia riferimento alla possibilità dei bambini di essere iscritti secondo criteri di gradualità e in forme di sperimentazione.

Il presidente relatore ASCIUTTI accetta di riformulare l'emendamento 2.143 nel senso proposto dal senatore Monticone.

Sull'emendamento 2.143 (nuovo testo), pubblicato in allegato al resoconto della seduta, il sottosegretario Valentina APREA esprime parere favorevole.

Dopo che il senatore BETTA ha dichiarato di votare a favore dell'emendamento 2.143 (nuovo testo), quest'ultimo viene posto ai voti e approvato dalla Commissione.

Posti congiuntamente ai voti, gli emendamenti 2.518 e 2.145, di identico contenuto, vengono respinti; l'emendamento 2.142 invece viene dichiarato decaduto per assenza del proponente.

Il senatore BRIGNONE accoglie l'invito del Presidente relatore e del rappresentante del Governo e ritira l'emendamento 2.146, non senza aver segnalato che la sua proposta non ha un carattere estemporaneo, ma fa invece riferimento alla data (il 15 marzo) entro la quale gli studenti debbono ritirarsi per non perdere l'anno scolastico.

In sede di dichiarazione di voto, la senatrice SOLIANI esprime il proprio consenso nei riguardi dell'emendamento 2.147, che mira a sopprimere le ultime parole della lettera e) dell'articolo 2, con le quali si mette in discussione l'attuale impianto della scuola dell'infanzia, lasciandone intravvedere una concezione di tipo assistenziale.
Ella dichiara inoltre di nutrire dubbi circa le reali intenzioni del Governo. Infatti, le disposizioni di cui alla citata lettera e) vanno lette assieme alle dichiarazioni del ministro Moratti sul destino riservato alla scuola elementare e al relativo modulo concernente gli insegnanti; vale a dire che le nuove esigenze di natura assistenziale della scuola dell'infanzia potrebbero essere soddisfatte tramite trasferimenti del personale docente già interno al sistema scolastico con l'obiettivo di ridurre gli organici della scuola primaria e ripristinare l'insegnante elementare unico. Questa impostazione peraltro non denota una reale volontà riformatrice, ma anzi rivela la patente contraddizione esistente fra i principi richiamati all'articolo 1 e nelle prime lettere dell'articolo 2 e i passaggi concreti – come quello che si intende qui sopprimere – che invece si propongono di smantellare alcuni servizi pubblici radicati nel tessuto sociale del Paese e che hanno finora prodotto risultati positivi, come quello rappresentato dalla scuola dell'infanzia.

Anche la senatrice PAGANO dichiara il suo voto favorevole all'emendamento 2.147, volto a sopprimere un inciso che tradisce, a suo giudizio, la preoccupazione del Governo sugli effetti dell'anticipo dell'ingresso nella scuola dell'infanzia. Correlare tale anticipo all'introduzione di nuove professionalità e modalità organizzative sottintende infatti che esso non sia realizzabile a modalità organizzative invariate e conferma la consapevolezza di dover modulare l'organizzazione scolastica sulle diverse esigenze dei bambini a seconda della loro età. Non si comprende pertanto la ragione di tale forzatura, non sorretta da alcuna convinzione psicopedagogica, se non nell'ottica di una ricerca del consenso da parte dell'utenza. Si tratta tuttavia di una motivazione che in nessun modo può giustificare a suo avviso una riforma di sistema che smantella un settore del percorso formativo perfettamente funzionante.

Prima di esprimersi sull'emendamento, il senatore CORTIANA chiede al rappresentante del Governo di specificare dove intende reperire le nuove figure professionali cui è correlata l'applicazione dell'anticipo dell'età scolare, atteso lo scarso gettito, per il momento, di laureati in scienze della formazione primaria. Chiede altresì se le nuove modalità organizzative cui fa riferimento la lettera e) implicano la possibilità di istituire classi differenziate, destinate ai bambini più piccoli, e l'incremento da due a tre degli insegnanti per classe.

Risponde il sottosegretario Valentina APREA, la quale conferma che il Governo è pienamente consapevole della diversa accoglienza di cui necessitano i bambini di due anni e mezzo rispetto a quelli di tre all'atto dell'ingresso nella scuola dell'infanzia. Il rapporto fra docenti e bambini non potrà evidentemente più essere di uno a venticinque-ventotto, ma di uno a otto-dieci, con presenza di figure professionali differenziate rispetto a quella del docente. Per rispettare il diverso grado di autonomia dei bambini di due anni e mezzo si impone infatti l'affiancamento di nuove figure professionali, esistenti sul mercato del lavoro, cui saranno offerte nuove opportunità di lavoro. Al riguardo, cita ad esempio i possessori di diploma di laurea (di durata triennale), atteso che ai docenti sarà richiesta anche la laurea specialistica.
Si tratta comunque, sottolinea, dell'estensione del servizio statale a bambini di una fascia di età di cui finora lo Stato non si era mai fatto carico, lasciandoli prevalentemente al servizio comunale. Né va dimenticato che la scuola dell'infanzia già ora consente l'iscrizione di bambini nati entro il 31 gennaio, mentre il disegno di legge governativo estende in prima applicazione tale possibilità al solo 28 febbraio determinando un ampliamento inizialmente piuttosto modesto. Solo quando il sistema scolastico sarà pronto, in termini di personale, moduli organizzativi e strutture, la possibilità sarà estesa ai bambini nati entro il 30 aprile.

Pur prendendo atto dei chiarimenti del rappresentante del Governo, il senatore CORTIANA dichiara il voto favorevole all'emendamento soppressivo dell'inciso.

L'emendamento 2.147, posto ai voti, è respinto.

La senatrice ACCIARINI dichiara poi il suo convinto voto favorevole all'emendamento 2.148 (identico al 2.149 e al 2.519), soppressivo dell'intera lettera f). Si tratta infatti, ricorda, della lettera che articola il primo ciclo dell'istruzione nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado, suddividendo la prima in un anno seguito da due bienni e la seconda in un biennio seguito da un anno terminale. Tale articolazione contraddice tuttavia non solo l'idea di continuità curricolare che era alla base della riforma Berlinguer, ma le stesse indicazioni del gruppo di lavoro insediato dal ministro Moratti, che aveva raccomandato un biennio di transizione fra scuola elementare e scuola media costituito dall'ultimo anno della prima e dal primo anno della seconda.
La scelta del Governo comporta dunque, a suo avviso, una forte destrutturazione della scuola che, unita all'anticipo dell'età di ingresso, introduce elementi di consistente disomogeneità e difficoltà nel rispettare i tempi educativi di ciascuno.
Ella chiede poi al Governo e alla maggioranza se anche in questa lettera intendano apportare la modifica, suggerita dal senatore Monticone alla lettera e), nel senso di sostituire le parole "possono iscriversi" con le altre "possono essere iscritti". Qualora infatti tale modifica sia da intendersi in senso meramente lessicale, e cioè volta a chiarire che ad iscrivere i bambini a scuola sono i genitori o chi ne fa le veci, analoga modifica non potrebbe non essere apportata anche con riferimento alla lettera in questione. Qualora invece essa sottindendesse la volontà di rimettere alla scuola la discrezionalità se iscrivere o meno i bambini di età inferiore, si tratterebbe di una scelta assai discutibile, che negherebbe le pari opportunità che la legge sembra voler affermare ed innescherebbe meccanismi di accentuata conflittualità. L'identificazione della platea dei beneficiari della disposizione in questione è già del resto assai difficile, anche alla luce dell'imbarazzato parere della Commissione bilancio sul testo governativo.

Anche la senatrice SOLIANI dichiara il proprio voto favorevole sugli emendamenti soppressivi della lettera f). Prevedendo infatti un primo anno della scuola primaria teso al raggiungimento delle strumentalità di base, essa introduce un elemento di rigidità non condivisibile, connesso peraltro alla ventilata introduzione di un maestro prevalente. Si smonta così una visione culturale ben precisa, basata sul lavoro di équipe fra gli insegnanti al fine di favorire la crescita complessiva degli alunni in un'ottica più matura dell'apprendimento. Il primo anno isolato di scuola primaria, cui potrebbe essere connesso un momento di verifica con conseguente possibilità di ripetizione, non corrisponde invece all'evoluzione dei bambini e non tiene conto di un approccio globale alla socializzazione e all'apprendimento che consente metodologie a loro volta globali, conseguenti ad una visione educativa strutturale.
Quanto poi all'anticipo dell'età scolare a cinque anni e mezzo, ella osserva che si tratta di una visione ben diversa da quella unitaria degli istituti comprensivi. Esso abroga poi la verifica, orientata tanto sulla preparazione quanto sull'effettiva maturità del bambino, che attualmente consente l'inserimento di bambini più piccoli, vanificando così il compito della scuola di accompagnare i bambini nel loro percorso formativo.

Con separate votazioni, la Commissione respinge quindi gli emendamenti 2.148 (identico al 2.149 e al 2.519), 2.150, 2.520, 2.151, 2.152, 2.153, 2.154, 2.521, 2.156, 2.522, 2.157 e 2.158.

In assenza del proponente, il senatore CORTIANA fa proprio l'emendamento 2.159, su cui dichiara il proprio voto favorevole sottolineando l'importanza degli aspetti psicomotori ai fini dello sviluppo relazionale e cognitivo del bambino. Lamenta pertanto la mancanza di sensibilità del Governo su questo punto, che a suo giudizio non altera affatto l'impianto del testo.

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 2.159, 2.161, 2.162, 2.163 (identico al 2.164) e 2.166 risultano respinti.

L'emendamento 2.165 è dichiarato decaduto per assenza del proponente.

L'emendamento 2.167, posto ai voti, risulta respinto.

Il senatore BRIGNONE, accedendo all'invito del Presidente relatore, ritira l'emendamento 2.169.

Con separate votazioni, la Commissione respinge gli emendamenti 2.170 e 2.171.

Con riferimento all'emendamento 2.172, il senatore CORTIANA chiede al rappresentante del Governo di esplicitare le ragioni del parere contrario espresso.

Il sottosegretario Valentina APREA chiarisce che nella scuola primaria è previsto l'insegnamento di una sola lingua straniera, peraltro comunitaria. L'introduzione della seconda lingua, del resto anch'essa comunitaria, avverrà invece a partire dalla scuola secondaria di primo grado.

Il senatore CORTIANA prende atto del chiarimento, sottolineando tuttavia l'esigenza che, in considerazione del carattere multietnico e multiculturale della società contemporanea, venga impartito anche l'insegnamento di lingue non comunitarie. Mantiene pertanto l'emendamento, su cui dichiara voto favorevole.

Conviene la senatrice SOLIANI, la quale concorda in particolare con l'opportunità di impartire anche lingue extracomunitarie.

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 2.172 e 2.174 (fatto proprio, in assenza del proponente, dal senatore CORTIANA) risultano respinti.

Il senatore BRIGNONE ribadisce le ragioni dell'emendamento 2.179, ricordando che le tecnologie informatiche non possono essere fini a se stesse ma debbono essere considerate quali strumenti per l'accrescimento delle conoscenze e delle abilità.

Il sottosegretario Valentina APREA modifica il parere contrario precedentemente reso e manifesta un orientamento favorevole all'emendamento.

Si associa il presidente relatore ASCIUTTI.

Previe dichiarazioni di voto favorevole dei senatori BETTA e TESSITORE, l'emendamento 2.179, posto ai voti, risulta accolto.

Il senatore TESSITORE dichiara quindi il proprio voto favorevole all'emendamento 2.176, volto ad introdurre fra le finalità della scuola primaria quella di porre le basi per l'utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi.

Si associa il senatore CORTIANA, il quale richiama le sfide poste sul piano cognitivo dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche soprattutto se attuate al di fuori di precisi standard di controllo scientifico. Osserva altresì che, anche in questo caso, l'emendamento non altera l'impianto del testo governativo.

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 2.176 e 2.524 risultano respinti.

In assenza del proponente, il senatore CORTIANA fa proprio l'emendamento 2.177, sul quale dichiara il proprio voto favorevole. Ricorda altresì l'esperienza negativa del protocollo d'intesa siglato fra l'allora Ministero della pubblica istruzione ed il CONI nella scorsa legislatura con il quale si affidavano i bambini a tecnici dello sport, completamente avulsi dalla dimensione didattica e collegiale della scuola.

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 2.177, 2.178, 2.180 e 2.525 risultano respinti.

Sull'emendamento 2.181, dichiara il proprio voto favorevole il senatore CORTIANA, a giudizio del quale a formare ed ampliare le capacità cognitive in un'ottica di complessità anziché di linearità concorrono molteplici linguaggi espressivi, fra cui a pieno titolo quelli artistici e musicali.

Si associa la senatrice ACCIARINI, la quale osserva che l'emendamento in questione non investe l'ambito delegificato dei programmi, bensì quello degli orientamenti di carattere culturale, a pieno titolo di rango legislativo secondo il taglio stesso del disegno di legge governativo. Quanto al merito dell'emendamento, ricorda che la riforma Berlinguer prevedeva che l'educazione musicale fosse impartita dal primo anno della scuola di base, secondo innovazione molto apprezzata dalle famiglie di cui tuttavia il ministro Moratti non sembra aver voluto tenere conto.

Conviene anche la senatrice SOLIANI, la quale registra che è lo stesso testo governativo a richiamare l'apprendimento dei mezzi espressivi fra le finalità della scuola primaria, senza citare tuttavia quelli di carattere artistico e musicale che rappresentano invece profili di grande rilievo.

Posto ai voti, l'emendamento 2.181 viene respinto.

Il senatore CORTIANA, accedendo all'invito del Presidente relatore, ritira l'emendamento 2.182 e lo trasforma nel seguente ordine del giorno:

0/1306/103/7
CORTIANA, BIANCONI
"Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 1306, concernente delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale,
impegna il Governo
ad attribuire alla scuola secondaria di primo grado il compito di promuovere l'educazione fisica ed artistica".

Il sottosegretario Valentina APREA dichiara di accogliere l'ordine del giorno n. 103, per la votazione del quale non insiste il senatore CORTIANA.

La Commissione approva quindi l'emendamento 2.183 mentre, con separata votazione, respinge il 2.523.

Il senatore CORTIANA fa proprio l'emendamento 2.184, ritirato dalla senatrice Bianconi, in coerenza con l'obiettivo precedentemente manifestato di promuovere l'insegnamento di lingue non comunitarie.

Posto ai voti, l'emendamento 2.184 viene respinto, con l'astensione della senatrice BIANCONI.

Previa dichiarazione di voto favorevole del senatore CORTIANA, la Commissione approva invece l'emendamento 2.175, con conseguente preclusione del 2.185.

La Commissione respinge infine l'emendamento 2.526.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

ANTICIPAZIONE DELL'ORARIO DELLA SEDUTA DI DOMANI

Il PRESIDENTE avverte che la seduta già convocata per domani, giovedì 25 luglio, alle ore 15,30, è anticipata alle ore 14,30. Essa sarà peraltro sospesa all'inizio dei lavori dell'Assemblea, per riprendere alla loro conclusione e proseguire fino alla serata.

Prende atto la Commissione.

La seduta termina alle ore 0,30.

EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 1306

Art. 2

2.143 (nuovo testo)
ASCIUTTI, relatore

Al comma 1, lettera e), sostituire le parole: "possono iscriversi" con le seguenti: "possono essere iscritti secondo criteri di gradualità e in forma di sperimentazione".
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2002